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Nell'ottobre 1963 una frana, precipitando nell'invaso costruito dalla Sade, provoca un'onda che sorvola la diga, la diga più alta del mondo, e piomba su Longarone e i paesi vicini: 50 milioni di metri cubi di roccia e l'onda alta 200 metri spazzano via la valle uccidendo 1918 persone. Il libro racconta la tragedia che avrebbe potuto essere evitata se i preposti al bacino non avessero perseguito il profitto ad ogni costo, chiudendo gli occhi di fronte al pericolo che sovrastava la valle del Piave a nord di Belluno. Il libro rievoca il dramma, i processi e le sentenze attraverso le arringhe di un avvocato che ha rappresentato, insieme ad altri avvocati, i superstiti del Vajont per ottenere giustizia e il risarcimento dei danni.